Kuwomba-015, 1 aprile 2021

Sono ormai passati quasi novant’anni dai primissimi presagi di quella che sarebbe poi diventata una delle più brutali manifestazioni della violenza umana. La Shoah, il genocidio degli ebrei, è stata rappresentata negli anni in milioni di modi: abbiamo le testimonianze storiche e i documentari, i dipinti e i libri, persino fumetti – il brillante Maus, ad esempio – e altro ancora come tantissime pellicole, canzoni e album. Se pensiamo in termini strettamente musicali, gli esempi vanno da “Dachau Blues” di Captain Beefheart fino alle strofe di Leonard Cohen, da “Auschwitz (la canzone del bambino nel vento)” di Francesco Guccini fino alle parole di Juri Camisasca su Edith Stein, cantate da Franco Battiato. Eppure, nonostante la doverosa e molte volte ben riuscita abbondanza di parole, immagini e suoni dedicati alla Shoah e alle sue vittime, non si era forse mai visto un vero e proprio concept album come Il Sognatoio – concepito e realizzato dal compositore Ludovico Perroni insieme alla QRO (Quick Response Orchestra).
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CittàNuova, 12 marzo 2021

Nel “Sognatoio” di Ludovico Peroni

“Il Sognatoio: un espresso con Ludovico Peroni”, Jazzespresso

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Foolk magazine, Recensione

Nei momenti più sperimentali l’opera si apre ora ad atmosfere quasi industrial evocate dallo sferragliare dei treni a vapore, ora anche ad originali quadri sonori in cui ritroviamo i cori dei bambini, la trama del sax e le aperture orchestrali. Il risultato è un’opera di chiaroscuri musicali in cui la catastrofe umana diventa metafora del mistero della vita. “Il Sognatoio” è, dunque, un’opera preziosa da ascoltare con grande attenzione e partecipazione emotiva. 
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Giornale Della Musica, Recensione, Gennaio 2021

Un lavoro che ci conferma la dimensione di disarmata solitudine che inevitabilmente accompagna una riflessione profonda e interiore rivolta a un dramma indicibile come la Shoah […] e che riesce a evitare con misurata eleganza sfumature o derive retoriche sempre in agguato quando ci si approccia a temi come questo.
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Ondarock, Recensione, Gennaio 2021

Il maceratese Ludovico Peroni, musicologo e compositore, co-fonda un ensemble sperimentale, il quintetto della Quick Response Orchestra, con cui porta a compimento la propria opera prima, e proprio un’opera con vero libretto (un poema di Filippo Davoli) dedicata interamente alla Shoah, “Il Sognatoio”. Piccolo novello Butch Morris, Peroni procede di dissociazione in dissociazione. In “Nascondino coi fiori” il discorso di Hitler viene contrappuntato seraficamente da un’aria di clarinetto in un contesto circense, a volte lambendo la musica fonografica di Lucier, laddove in “Notte e nebbia” un coro ebraico sfuma sull’accelerando ferroviario dell’ensemble prima di una sardonica bossa lanciata da una sonata sinistra per piano e feedback chitarristico.
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Recensione Rockerilla, Gennaio 2021

Il Resto del Carlino, 29 Dicembre 2020

Ildiapasonblog, Recensione

“Sognatoio”, per la sua concezione e la sua realizzazione, è come detto un’opera che va ascoltata nella sua interezza, e questo è il solo modo possibile per apprezzare veramente la sua profondità.
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Online-jazz.net, Recensione