Il maceratese Ludovico Peroni, musicologo e compositore, co-fonda un ensemble sperimentale, il quintetto della Quick Response Orchestra, con cui porta a compimento la propria opera prima, e proprio un’opera con vero libretto (un poema di Filippo Davoli) dedicata interamente alla Shoah, “Il Sognatoio”. Piccolo novello Butch Morris, Peroni procede di dissociazione in dissociazione. In “Nascondino coi fiori” il discorso di Hitler viene contrappuntato seraficamente da un’aria di clarinetto in un contesto circense, a volte lambendo la musica fonografica di Lucier, laddove in “Notte e nebbia” un coro ebraico sfuma sull’accelerando ferroviario dell’ensemble prima di una sardonica bossa lanciata da una sonata sinistra per piano e feedback chitarristico.
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“Sognatoio”, per la sua concezione e la sua realizzazione, è come detto un’opera che va ascoltata nella sua interezza, e questo è il solo modo possibile per apprezzare veramente la sua profondità
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Alessandro Luzi per il programma The Cinema Show intervista Ludovico Peroni a proposito del suo ultimo disco, “Il Sognatoio”
“ […] suoni capaci addirittura di far scordare che si sta ascoltando un lavoro concettualmente basato sulla Shoah permettendo in fine di godere della drammaticità del tutto come se il dolore fosse nuovo e mai presentato. Il Sognatoio prende le sensazioni di una catastrofe umana, storica, mondiale, le rivisita, le ripropone in forma semi-dialogica per l’ascoltatore, lo fa emozionare e lo mette in condizione di rielaborare rifacendo di nuovo sua una storia immonda data per scontata.”
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Una nuova rubrica. Fatta a minimo due voci: una chat. Che vuol gettare uno sguardo nel “dietro le quinte” di ogni esperienza artistica o intellettuale. A cura di Filippo Davoli.
Si comincia con Ludovico Peroni e la sua opera sperimentale “Il sognatoio”, il cui cd è stato appena pubblicato.
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